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Il Mare Adriatico rispetto agli altri bacini mostra caratteristiche peculiari. E’ un mare mediamente poco profondo soprattutto nella parte settentrionale.Le caratteristiche ambientali dell’Alto Adriatico sono:
I fondali sono definiti “mobili” perché sono costituiti da sedimenti non consolidati. Gli organismi bentonici che vi abitano sono fortemente condizionati dall’instabilità del substrato e dalla possibilità di infossarvisi dentro. Le particelle vengono distinte, in funzione della loro dimensione, in ciottoli, sabbia, limo e argilla. I fondali del mare Adriatico sono, per lo più, formati dai sedimenti terrigeni, costituiti da particelle provenienti dalle terre emerse e trasportati al mare dai fiumi e dal vento. Gli organismi che vivono su questi fondali possiedono apparati di ancoraggio capaci di penetrare nel sedimento (come i bivalvi, cerianti ecc.). Alcuni organismi si seppelliscono in attesa di uscire a caccia di prede (molti crostacei). Molte specie, invece, si scavano vere nicchie comunicanti con l’esterno per mezzo di cunicoli.
Uno dei problemi maggiormente avvertiti lungo la fascia costiera è quello dell’erosione delle spiagge che minaccia gli stabilimenti balneari e gli insediamenti urbani. Le origini del fenomeno sono molteplici, alcune sono naturali, come ‘azione del mare e del vento, altre sono riconducibili in modo diretto o indiretto ad interventi antropici: il prelievo di sabbie degli alvei fluviali che riduce l’apporto di sedimenti al mare, la subsidenza derivante dallo sfruttamento delle falde acquifere sotterranee e dall’estrazione di gas e petrolio dal sottosuolo.
Nel tentativo di contrastare il fenomeno si interviene con due modalità principali: il ripascimento e la costruzione di opere di difesa. Il ripascimento delle spiagge consiste nell’apporto di nuova sabbia. Vengono usate sabbie di cava e sabbie relitte che si trovano al largo. L’impatto ecologico è in genere modesto, le nuove sabbie vengono ricolonizzate in tempi brevi, ma per contro è una soluzione poco duratura. Le opere di difesa costiera, invece, sono barriere che possono essere emerse, semisommerse o completamente sommerse. Sono opere realizzate con cemento o blocchi di roccia. Hanno la funzione di frenare il moto ondoso ma, come conseguenza possono generare tra le strutture e la spiaggia zone asfittiche a scarso ricambio d’acqua e che tendono ad infrangersi alterando così i popolamenti bentonici.
Queste strutture mettono a disposizione delle specie sessili un gran numero di tane per le specie mobili.
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